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SOTTO PUOI LEGGERE ALCUNI CONSIGLI SULLA ALIMENTAZIONE DEI CONIGLI - CRICETI - FURETTI - CINCILLA'
Gli errori dietetici sono la prima causa di malattia nel coniglio da compagnia. Una dieta corretta deve comprendere alimenti ricchi di fibra, povera di carboidrati e grassi; in Natura il coniglio è un erbivoro stretto con un apparato digerente ed una dentatura altamente specializzati per il consumo e la digestione della fibra alimentare, i conigli selvatici si nutrono di erbe fresche, insalate selvatiche (Tarassacum spp.), fiori di campo, foglie e, se capita, di frutta caduta dagli alberi. La maggioranza dei conigli domestici invece, consuma regolarmente miscele “per conigli” costituite da semi di ogni genere, fioccati da mais, nella migliore delle ipotesi da pellettati, pane, bastoncini melassati, una serie di dolciumi infinita “per conigli e roditori”, fette biscottate integrali, biscotti, pizza…
Tutti questi alimenti sono altamente sconsigliati. L’alimentazione del coniglio da compagnia deve essere basata sul consumo di verdura fresca rappresentata da diversi tipi di insalata, prediligendo le insalate a foglia scura che contengono un più elevato tenore in fibra, le insalate di campo, erba di prato, le foglie di alcuni ortaggi, erbe aromatiche, ecc. Bisogna moderare la somministrazione di Brassicacee (la Famiglia del cavolo) e di foglie di spinaci, la frutta è consentita solo saltuariamente ed in piccola quantità, le carote possono venir somministrate anche se non sono l’alimento principale, meglio sarebbe somministrare il ciuffo verde che normalmente è molto gradito. Piante tossiche che è preferibile non somministrare sono il geranio, la stella di natale, la buccia e le foglie della patata.
Un alimento fondamentale è il fieno; è la maggior fonte di fibra lunga che permette un adeguato funzionamento dell’apparato gastroenterico e consente il buono sviluppo e mantenimento della tavola dentaria. In commercio esistono numerose qualità di fieno; è da preferire un fieno polifita (costituito da erbe diverse) che all’apertura della confezione presenti una buona colorazione verde, non abbia steli grossolani e di eccessiva dimensione ed emani un gradevole profumo.
Un capitolo particolare è quello dei pellets altrimenti detti “mangimi”. Dovrebbero essere costituiti da fieni, erbe e verdure pressate, contenere non meno del 18-20% s.s. di fibra grezza, proteine < 15% ed un contenuto in grassi intorno al 2-3% max. La dieta può essere integrata con l’uso di un pellet simile, non sostituire l’alimentazione naturale cui devono essere abituati i conigli.
Queste sono le principali “leggende” che si ascoltano riferite a proposito dell’alimentazione del coniglio:
non dare la verdura fresca perché altrimenti il coniglio si gonfia e muore
non dare la verdura bagnata perché altrimenti si gonfia e muore
è meglio dargli il pane secco, così si consuma i denti
il coniglio deve mangiare solo cose secche, al massimo un pezzetto di mela
Queste informazioni se vogliamo, nascondono un fondo di verità. Analizziamo i punti:
non dare la verdura fresca perché altrimenti il coniglio si gonfia e muore: questo è vero ma la ragione è che sin dallo svezzamento i coniglietti vengono abituati a mangiare miscele di semi, fioccati, pellettati, in questo modo la microflora intestinale viene selezionata per la digestione di questi cibi ed è quindi logico supporre che dei cambi improvvisi di razione provochino un repentino cambio delle popolazioni microbiche intestinali e le conseguenti fermentazioni anomale con eccessivo sviluppo di gas e diarrea. La semplice gradualità del cambio alimentare permette la selezione della nuova flora intestinale e impedisce lo sviluppo di queste sindromi, pericolose per la sopravvivenza del coniglio.
non dare la verdura bagnata perché altrimenti si gonfia e muore: questo è direttamente collegato alla spiegazione precedente, con l’aggiunta del fatto che la verdura non sia bagnata; è implicita la falsità di questa affermazione in quanto anche i conigli bevono…
è meglio dargli il pane secco, così si consuma i denti: i denti del coniglio sono rivestiti di smalto come in tutti i Mammiferi, essendo il tessuto organico più duro conosciuto un semplice tozzo di pane secco non aiuta a consumare gli incisivi, in più, essendo costituito da amidi complessi, il pane altera il normale pH del contenuto intestinale selezionando la flora microbica ed alterando il normale processo di formazione di acidi grassi volatili prodotti dalle fermentazioni.
il coniglio deve mangiare solo cose secche, al massimo un pezzetto di mela: i concetti base sono già stati illustrati precedentemente, in più c’è però il consiglio della somministrazione della mela, come integratore vitaminico (una mela al giorno…). E’ consentita la somministrazione di pezzetti di mela purché saltuaria, in quanto contenendo zuccheri semplici, altera il pH intestinale nel modo visto prima. Nell’alimentazione naturale, i conigli selvatici possono trovare della frutta ai piedi degli alberi, ma la loro alimentazione, essendo già corretta, tollera le alterazioni provocate dal consumo di frutta, in un coniglio da compagnia, magari già alimentato non correttamente, è semplice intuire come anche piccole alterazioni nella razione, possano provocare manifestazioni anche gravi.
Fonte: https://www.ziprar.com/coniglio.html
- Evitare di far assaggiare ai criceti qualsiasi cibo vi capiti fra le mani. Caramelle, cioccolatini, patatine, Smarties, e cose simili nuocciono alla loro salute anche se sembrano felici di aver assaporato qualcosa di speciale. I criceti sono animali che producono poca insulina, di conseguenza dolci ed alcuni tipi di frutta possono provocare l'insorgenza del diabete.
- Evitare di somministrare verdura e frutta fredde di frigo, bagnate o con segni di deterioramento. Se l'animale non le consuma entro le 24 ore, togliere i residui dalla ciotola o dalla gabbia poichè potrebbero marcire o ammuffire. Se si somministra troppo alimento vegetale, si corre il rischio che al criceto venga la diarrea.
- I succhi di frutta non devono essere un'alternativa all'acqua ma devono essere somministrati in un abbeveratoio separato, non devono essere freddi nè zuccherati.
- La carne deve essere scottata prima di essere somministrata al criceto. Il tonno deve essere al naturale e va ben sgocciolato prima di essere dato in pasto all'animale. Il tonno sott'olio non va bene poichè troppo unto. Saltuariamente possono essere somministrate anche crocchette per gatti alla carne, soprattutto se la femmina è incinta o sta allattando.
- Sebbene i criceti adorino i semi, e soprattutto quelli di girasole, evitare di riempirgli la ciotola solo di questo alimento. Se somministrati in dosi elevate, i semi rendono il mantello opaco e coperto da una patina di grasso. E' corretto variare la loro dieta mettendo a disposizione ogni giorno piccole dosi di frutta e verdura e saltuariamente (un paio di volte alla settimana) formaggi o uova (vedi tabella).
- Gli stick ricoperti di semi sono come le merendine per i bambini: potrebbero farne anche a meno, anche se piacciono tanto. Se proprio si vogliono regalare al criceto, è meglio farlo con responsabilità ed a piccolissime dosi. Sono prodotti che, se dati con insistenza, ingrassano l'animale poichè contengono zuccheri.
Alimenti ricchi di sale e di grassi (da evitare):
- formaggi a pasta dura
- brodi di carne, carne bovina in scatola, insaccati, hamburger, salsicce, wurstel, maiale grasso, agnello grasso castrato, carni semigrasse e grasse soprattutto se cotte, fritte o con sughi
- alcuni pesci (stoccafisso secco e pesci in salamoia o salati come alici, aringa, salmone, sardine, tonno sott'olio)
- sostituti del pane (fette biscottate, crackers, grissini, panini all’olio)
- patatine fritte
- biscotti, cornetti, torte...
Alimenti magri ma ricchi di sale (da evitare):
- fiocchi di formaggio
- bresaola, parte magra del prosciutto e dello speck
- alcuni pesci (aragosta, cozze, gamberi surgelati, granchi in scatola, razza, scampi)
- mollica del pane, muesli ricoperto
- legumi in scatola
- minestrone in scatola, cuore di carciofo, succo di pomodoro
Alimenti magri e poveri di sale (concessi):
- patate, cornflakes (senza zucchero)
- carni bianche (petto di pollo, petto di tacchino), parte magra del bovino e del maiale, vitello, coniglio, manzo, cavallo, cotte alla griglia al forno e al vapore senza condimenti vari
- la maggiorparte dei pesci (cernia, dentice, gambero, luccio, merluzzo o nasello, orata, palombo, pesce spada, rombo, sogliola, spigola)
- uova
- legumi
- yogurt
- ortaggi purchè freschi o bolliti ma senza nessun condimento nè sale
Fonte: https://www.ziprar.com/criceto-alimentazione.html
Il furetto è un carnivoro stretto e ha bisogno di un alimento ricco di proteine animali di alta qualità, specifico per furetti. La composizione ideale, che cambia secondo l’età, è così riassumibile: proteine 32-36%, grassi 20-30% e carboidrati 22-44% (le percentuali più basse si riferiscono ad una formulazione indicata per furetti al di sopra del 3°-4° anno di età).
Un elemento fondamentale da esaminare è l’origine delle proteine di cui è costituito l’alimento; infatti, la maggior parte (nella composizione sulle confezioni, gli ingredienti che vengono elencati per primi), dovrebbero provenire da carni di manzo, pollo, tacchino e loro frattaglie (fegato, reni, ecc.), pesce (anche se esistono opinioni discordanti sulla digeribilità) e solo in bassa percentuale di origine vegetale. La causa è dovuta dalla predisposizione delle proteine vegetali all’insorgenza di calcoli urinari. Le crocchette sono da preferire al cibo umido, perché mantengono i denti più puliti prevenendo tartaro e gengivite.
I furetti amano fare pasti piccoli e frequenti, le crocchette dovrebbero essere lasciate sempre a disposizione, se non ci sono problemi di obesità. Si deve evitare di somministrare dolciumi, latte (che può dare diarrea), ossa di piccole dimensioni (pericolo di perforazione del tratto gastrointestinale e di lesioni alla bocca), alimenti ricchi di carboidrati, cibo per cani, alimenti per gatti di qualità scadente. Occasionalmente si può dare qualche “extra”, come pezzetti di frutta, verdura, carne e pesce cotti, ma sempre in quantità molto limitata e sporadicamente.
Il furetto deve avere sempre a disposizione acqua fresca e pulita. Risultano molto convenienti gli abbeveratoi a goccia, che non possono essere rovesciati o utilizzati come vasca da bagno.
Fonte: https://www.ziprar.com/furetto.html
L’alimentazione costituisce un aspetto molto importante del benessere del cincillà. Si tratta di animale prevalentemente erbivoro dotato di un lungo e complesso apparato gastro-intestinale; una cattiva alimentazione o la somministrazione di cibi non adatti, potrebbe mettere seriamente in pericolo la salute del cincillà.
Gli alimenti consigliati sono indubbiamente tutti i tipi di verdure fresche acquistabili in un Supermercato o coltivabili nell’orto: diversi tipi di insalate, diversi ortaggi, le foglie di carote, sedano, finocchio. La somministrazione di frutta dovrebbe essere moderata in quanto contiene elevati tenori di zuccheri semplici che potrebbero alterare la microflora intestinale e causare episodi di mal digestione o diarrea. Un elemento che non deve mai mancare è il fieno: questo alimento è il maggior apportatore di fibre vegetali che consentono il corretto funzionamento di tutto l’apparato gastro-enterico.
Come integrazione all’alimentazione con verdure e frutta fresche, si possono somministrare i mangimi in pellets, che consistono in miscele di farine di semi pressate a caldo o in erbe di campo e fieni pressati. Questi alimenti non devono costituire la base alimentare del cincillà, ma essere integrati alla razione di verdure fresche.
Saltuariamente si possono offrire noci e nocciole con il guscio come stimolo “ludico” o degli acini di uvetta sultanina, ottimi come premio per catturare l’attenzione del cincillà e per insegnargli alcune cose. Sporadicamente si possono offrire dei pezzetti di formaggio o dei pezzetti di tuorlo di uovo sodo come integrazione proteica, ma se si segue una corretta alimentazione, di norma non è necessario.
Alimenti che non si devono mai somministrare sono tutti i dolciumi ad uso umano e “specifici” per roditori, gelati, cioccolato, caffè, cibi fritti, carne e pesce, troppi semi come unica fonte di cibo. Oltre a provocare seri disturbi intestinali, possono anche essere tossici (cioccolata e caffè).
Una particolarità comune a tutti i roditori ed al coniglio è la coprofagia, ovvero l’ingestione di una speciale porzione di feci, normalmente prodotte a regolare distanza dai pasti, per l’auto integrazione di sali minerali e proteine presenti in questo particolare tipo di feci.
L’acqua viene normalmente somministrata tramite gli abbeveratoi a goccia che sono molto pratici ed igienici, si può comunque offrire in vaschette anti-rovesciamento per vedere se il cincillà gradirà di più o no.
Una cosa fondamentale è la transizione alimentare. Infatti, nei negozi vengono esclusivamente somministrate delle miscele di semi o pellettati per una maggiore comodità del negoziante. Il cambio verso una migliore alimentazione deve avvenire molto gradualmente per consentire alla microflora intestinale di adattarsi al nuovo tipo di alimento. Si inizierà con la somministrazione di una foglia di insalata al giorno continuando la somministrazione del mangime a cui era abituato. Se dopo un paio di giorni il cincillà sta bene, non si manifestano diarrea o altri problemi intestinali, si aumenta giorno per giorno la quota di verdura fresca diminuendo sempre più la quantità di mangime a cui era abituato sino alla sostituzione completa con i cibi consigliati.
Fonte: https://www.ziprar.com/cincilla.html